SAGRO

 

 Con i suoi 1749 msl, posizionato all'estremità nord ovest delle Alpi Apuane, si può considerare a pieno titolo l'ultimo avamposto della catena, nonché sentinella orientale della dorsale. Dalla sua cima, è possibile vedere oltre che tutto il golfo della Spezia, immediatamente sotto, l'intero mar tirreno con le sue isole, e non di rado guardando a nord la catena delle alpi occidentali. Dal versante della costa i suoi pendii anche se ripidi, appaiono molto fluidi e interamente coperti di erba. Sul versante opposto, quello N. NE, è invece contraddistinto da una fiancata molto verticale e rocciosa, purtroppo di qualità scadente per un uso arrampicatorio, che precipita nella valle del lucido a nord, e in quella degli alberghi ad est. Molto caratteristico è  appunto questo spigolo che separa le due fiancate, il quale li dona visto da lontano una forma aguzza che ricorda la vela triangolare di una barca.

Questa montagna, per altro di comodissimo accesso, è molto fruita dagli escursionisti, ma ha anche un interesse alpinistico se pur moderato, sia in estate che in inverno, e molto corteggiata dagli sciatori, che non tutti gli anni riescono a scivolarci sopra data l'esposizione sfavorevole per la neve.

Come molte montagne Apuane, anche questa guglia è tristemente sfigurata dalle cave. Girando in internet mi sono imbattuto in questa pagina  http://www.cai-tam.it/risorse/Locandina CAI 40x70.pdf  che mi sento di condividere a pieno.

Curiosità storiche

Il nome stesso identifica un'antica area sacra per le popolazioni Liguri, collegata visivamente al Monte Beigua, altra montagna sacra posta quasi al centro dell'arco ligure. Insieme al Monte Bego, al confine tra Italia e Francia, il Beigua e il Sagro erano i principali santuari della Liguria preistorica. A testimonianza di tale sacralità, le stele antropomorfe della Lunigiana, custodi dei valichi, diffuse nella zona delle Apuane, erano il simbolo che legava la terra al cielo.

^ A.C.Ambrosi, Sulle statue-stele della Lunigiana e sul probabile culto della pietra nel territorio apuo-lunigianese, in AA. VV., Archeologia nei territori apuo-versiliese e mosenese-reggiano, p.39, Modena, 1994.

VEDUTA A 360 DALLA VETTA (clicca per aprire il filmato )

 

   

Accesso:

Tutti i sentieri partono da " CAMPO CECINA" raggiungibile da Carrara seguendo le indicazioni. 30 minuti in auto.

 

Stile di arrampicata e periodo:

Larrmpicata allo spigolo nord est, si svolge su tipico terreno classico apuano, paleo ripido, intercalato da sezioni di roccia. La salita è fattibile tutto l'anno, anche se nei mesi freddi, ha carattere pienamente invernale.

Gli itinerari:

L'unico itinerario Alpinistico ( non prettamente invernale ) ed interessante è il famoso spigolo est.

Discese:

Dalla vetta seguire l'evidente sentiero cai che riporta a campo cecina in circa 40 minuti. una scorciatoia può essere seguire la spalla ovest fin sopra le cave, e poi per sentiero fino a campo cecina.  presenti alcuni ometti.

RELAZIONI:

 

Spigolo est  Salita la prima volta da Emilio questa da solo il 12 novembre 1899 ( anche se non credo seguisse fedelmente il filo di cresta come si fa oggi )

II R2 3c 200m

Anche se la cresta parte dalla foce di vinca, è più comodo ed interessante attaccarla a metà dove iniziano le difficoltà alpinistiche. Da campo cecina seguire il sentiero 173, fino alla foce di fanaletto, e poi costeggiare la parete nord per sentiero fino a dei ghiaioni, presso i quali, si devia salendo sulla destra per portarsi su filo di cresta dove questa diviene verticale. circa 1:30 dall'auto.

Si vince un primo tiro III grado non banale, poi per risalti di roccia ed erba si rimane più o meno fedeli allo spigolo fino alla vetta.

La salita è molto bella ed aerea, con vedute molto interessanti. La chiodatura è classica, portare una normale dotazione alpinistica e alcune protezioni veloci..

 

   

 

 

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Guida alpina STEFANO NESTI  
tel. 349-3574125